giovedì 28 agosto 2008

La mia scommessa più grande



Mi chiamo Nazzareno Ricci, una vita passata in cucina. Ho avuto molti ristoranti: 'La Serenissima' ad Avezzano, 'La Nave' a Lugo dei Marzi, il 'Verde Luna' e 'L'Assassino' a Roma. Da tre anni sono tornato in Abruzzo, a Tagliacozzo, dove ho aperto un ristorante che forse è la scommessa più audace di tutta la mia vita: un ristorante di pesce, però pesce vero, pesce di mare, nel cuore della Marsica. Niente pesci strani dell'Atlantico ad eccezione delle ostriche bretoni, niente pesci allevati in vasca - per me gli allevamenti di Orbetello potrebbe anche fallire. Un ristorante in cui mangiare carpacci di branzino della costa amalfitana, di scorfano del Tirreno, di fragolini, di tonno, di pesce spada, scampi e mazzancolle crude, ostriche, granseole, granchi, gamberi rossi di Sicilia, tartufi, ricci di mare del Cilento, cannolicchi (solo nostrani), linguine alla pescarese (scampi e mazzancolle sgusciate e vongole veraci), riso alla crema di scampi (ma con quella vera, lavorata con scampi freschi macinati e non con le solite anodine cremine furbe e industriali) riso alla pescatora (tutto pesce fresco misto), riso al nero di seppia, strepitosi gnocchetti con astice sardo, sarde in saor, spigole al guazzetto, scampi in crosta di sale grosso, spigola spinata con farcia di crostacei, involtini di rombo con gambero rosso di Sicilia al sentore di Cognac, San Pietro con salsa di acciughe e asparagi, filetti di orata in crema di cipolle dolci e more.

1 commento:

Jinocchio ha detto...
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